Volta a Spigolo o a Squadro

Volta a Spigolo o a Squadro

Per capire cosa sia una volta a spigolo o a squadro bisogna partire dalla pietra. La pietra leccese è un materiale che ben si adattava alle tecniche costruttive per la realizzazione dei soffitti con volte più complesse (volta a spigolo o volta a squadro). Il termine volta a stella è spesso usato in modo improprio. Per la precisione bisognerebbe parlare di due tipologie di volte: volta a spigolo (comunemente ma impropriamente chiamata volta a stella) e volta a squadro. Questi tipi di volta, rispetto a quella a botte, sono di “invenzione” più recente (infatti non se ne attestano esemplari anteriori al XVII secolo). Inoltre a differenza di quelle con volta a botte non si poggiano su muri portanti ma su pilastri. Questo tipo di copertura è tipico del Salento. Nasce dalla necessità di coniugare i materiali disponibili in loco (la pietra leccese) alla costruzione di edifici solidi ma anche ampi, funzionali ed esteticamente gradevoli. Nel passato, le case tipiche del Salento erano costituite prevalentemente da un unico ambiente situato al piano terra, di dimensioni relativamente grandi. Da qui la necessità di una volta in grado di coprire spazi di una certa ampiezza, con un adeguato isolamento termico e con un gradevole profilo estetico. Si ricorda che ci troviamo in un’area geografica particolarmente calda in estate. Grazie alle volte a stella o a spigolo queste abitazioni non solo sono esteticamente più belle ma sono anche decisamente più calde d’inverno e più fresche d’estate. Il merito è indubbiamente della pietra leccese ma anche della particolare conformazione della volta che diffonde il calore in modo più uniforme non disperdendolo. Per tutte queste caratteristiche, questi tipi di volta (a spigolo o a squadro) sono molto diffuse anche in chiese e edifici importanti del barocco leccese.
Volta a spigolo

Tra le due tipologie, la più comune (ed antica) è la volta a spigolo, riconoscibile per la stella a quattro punte che si forma al centro. Per questo motivo, come detto, le volte a spigolo, sono anche impropriamente definite “volta a stella”. Sicuramente questo tipo di volta è l’evoluzione della volta a crociera e, come già accennato, poggia su quattro pilastri quadrangolari, eventualmente addossati o inglobati nelle pareti della stanza da coprire. Su di essi si innestano dei particolari pennacchi (in dialetto salentino ‘mpise, appigli) su cui si installano degli archi (le formate) che definiranno l’altezza e la forma della volta. Sulle formate si innesteranno due calotte simili ad una volta a botte ma lievemente rialzate (denominate unghie). La volta, alla fine, avrà una forma molto simile a quella di una stella stilizzata.
Volta a squadro

La volta a squadro, invece, è l’ultima nata tra le volte leccesi e, infatti, è difficile trovarne esempi che superino i 140 anni. Si differenzia da quella a spigolo in quanto i pilastri su cui poggia non sono quadrangolari ma a forma di L. In questo caso nella calotta si evidenzierà una stella a otto punte (due punte per braccio). Per questo viene anche chiamata anche “volta a doppia stella”. Oltre alla bellezza e all’eleganza, questo tipo di volta ha il vantaggio di esercitare solo una modesta spinta sugli angoli e all’esterno perché molte tensioni interne si annullano reciprocamente. Infatti, può essere realizzata per coprire ambienti anche di notevoli dimensioni. Ne sono una riprova i molti esempi ben riusciti di volte a squadro realizzate su muri in pietra da oltre 25 metri.

A prescindere dal tipo di volta, la tradizione vuole che ogni volta dell’immobile portasse la firma del suo costruttore posta nella chiave centrale della calotta. Tale “firma” nella maggior parte dei casi era rappresentata da una croce (dato l’analfabetismo esistente) che per forma, dimensioni e posizionamento poteva far risalire al creatore del manufatto. Inoltre, si racconta anche che, durante i lavori, il proprietario dell’immobile usava consegnare, in segno di buon auspicio e di buon augurio, l’immagine di un Santo al costruttore. Quest’ultimo lo seppelliva nelle fondamenta della casa oppure lo posizionava sulla sommità della volta.
Ora, ad essere sinceri, durante gli scavi del restauro di Corte Manfredi non sono stati trovati santini o immagini sacre ma anche la nostra struttura contribuisce indubbiamente a questa identità architettonica salentina con le sue volte. Le volte a squadro interessano in particolar modo le unità abitative di epoca più recente, site al primo piano (suite, 7B). Questi ambienti, piccoli o grandi che siano, grazie a questo tipo di volta sembrano veramente ricevere una spinta verso l’alto conferendo all’ambiente l’aspetto tipico di una cattedrale gotica. Chi la osserva, sollevando il capo, non può che rimanere senza respiro. Invitiamo a provarci…